Sempre più italiani utilizzano quotidianamente il forno a micronde per cucinare in modo dietetico.
Una moda? Una vera e propria necessità? Poco cambia perché c’è sempre più la necessità di portare in tavola piatti saporiti ma con un’attenzione particolare al miglior regime alimentare.
Tutti dotati di un ricettario essenziale, i forni a microonde sostituiscono senza rimpianti il forno tradizionale garantendo risultati eccellenti sia sotto il profilo del gusto che sotto quello della salute. Nel forno a microonde è infatti possibile cucinare senza aggiungere grassi e senza correre il rischio che le pietanze si attacchino ai contenitori i quali devono però avere delle caratteristiche che ne consentano l’impiego descritto.
Ecco perché questo piccolo elettrodomestico deve essere sempre ben funzionante ed igienizzato utilizzando anche i rimedi naturali per la corretta pulizia del microonde.
Se ci si guardasse indietro di solo un ventennio, probabilmente rimarremmo esterrefatti dai cambiamenti che in così relativamente poco tempo si sono succeduti proprio intorno alla tavola, a quello che da sempre in Italia è stato considerato un simbolo non solo della buona tavola e del mangiar sano ma anche dell’armonia familiare.
Fino a qualche tempo fa, infatti, il momento destinato alla consumazione dei pasti principali era considerato sacro ed inviolabile, adesso sempre meno famiglie hanno la possibilità di gestire in comunione il momento del pranzo e le donne non sono più ricettari viventi ma macchine produttive divise tra il lavoro indoor e quello outdoor.
Va da sé che, non essendo la matematica un’opinione e, rimanendo sempre uguale il numero delle ore totali che compongono un’intera giornata, si è finito per sacrificare sull’altare dell’efficienza anche il tempo destinato non solo alla condivisione del pasto, ma soprattutto quello dedicato alla sua preparazione riducendo così il cibo a puro e semplice nutrimento.
Dagli anni ‘80 ad oggi si sono decuplicate le catene di fast food e sono sempre in aumento i servizi di asporto di cibo pronto proprio per ovviare al problema e consentire a tutti di consumare un pasto nel poco margine consentito nella pausa da lavoro o per concedersi del tempo di riposo che altrimenti verrebbe impiegato cucinando una volta rientrati a casa.
Si parla di fast food o junk food in maniera quasi del tutto indistinta, il cibo preparato, pronto al consumo infatti, sembra essere quello più calorico, ricco di grassi e, nello stesso tempo, più povero di nutrienti; stando alle statistiche, inoltre, sarebbe responsabile dell’aumento dell’obesità adulta e infantile almeno per il 25%.
Sotto l’insegna dell’allarme rosso lanciato da alimentaristi e nutrizionisti, si sono indette campagne per la sensibilizzazione della popolazione ad una sorta di rieducazione alimentare, invitando tutti a dedicare agli alimenti da consumare la giusta attenzione, in modo da effettuare scelte mirate in base al fabbisogno calorico, allo stile di vita e alle predisposizioni personali.
Ma come conciliare gusto e salute o tempo e relazioni sociali che più che binomi sembrano veri e propri ossimori?
Per fortuna pur cambiando le società e le regole da seguire per stare al passo, cambiano anche gli strumenti. Sempre più utensili intelligenti popolano le nostre case, robot parlanti che chiudono finestre e accendono le luci e poi, lui, il forno a microonde. Quel piccolo elettrodomestico utilizzato prevalentemente per riscaldare pietanze già pronte o scongelare in modo rapido quelle direttamente prelevate dal freezer, diventa più sofisticato e sempre più indispensabile.
Le nostre nonne avrebbero gridato al miracolo, ma in realtà si tratta solo di innovazione tecnologica che può essere facilmente resa intellegibile se solo si ci sofferma a capire – seppur per sommi capi – come tutto questo possa accadere.
Senza entrare troppo nel dettaglio, si può dire che a differenza dei sistemi di cottura tradizionali in cui il calore si irraggia dall’esterno verso l’interno della pietanza, nel forno a microonde succede esattamente il contrario: delle onde elettromagnetiche provocano degli urti tra le molecole di acqua contenute nel cibo le quali muovendosi continuamente l’una contro l’altra si scaldano fino a cuocersi. Questo processo descritto in maniera molto elementare si chiama ‘riscaldamento dielettrico’ e sfrutta le cariche elettriche delle molecole che compongono il cibo stesso.
La difficoltà sta tutta nell’indovinare il tempo e il programma giusto per ogni tipologia di alimento che si intende cucinare, ma ormai internet pullula di tutorial e ricette che, se seguite passo per passo, assicurano la perfetta riuscita del piatto desiderato.