Spesso si tende a sottovalutare il potere terapeutico di una lunga camminata. Del resto, perché un’azione che le persone imparano, nella maggior parte dei casi, intorno al raggiungimento del primo anno di età, dovrebbe essere qualcosa che ha perfino effetti terapeutici? È così semplice, scontata, facile come respirare o batter ciglio. E invece no. Una camminata, soprattutto nella natura, in ambienti incontaminati o, comunque, abbastanza lontani dai centri urbani, può avere effetti positivi sia sul corpo che sullo stato emotivo di un individuo, agendo sotto molteplici aspetti.
L’abbigliamento per il trekking
Come scegliere il giusto abbigliamento per il trekking? È sempre bene scegliere un abbigliamento tecnico, tenendo conto dei consigli che possiamo trovare per esempio su https://abbigliamentotrekking.com/. Quindi prima di partire per un’escursione muniamoci dei pantaloni adeguati, delle scarpe resistenti, del cappello, della giacca a vento e non dimentichiamo di avere con noi lo zaino adatto.
Naturalmente tutto può variare in base anche alla stagione di riferimento. Per esempio per l’estate sarebbe comodo avere a disposizione una maglietta traspirante, protettiva e che sia leggera. Inoltre un’attenzione particolare va riservata agli scarponi da trekking. Una scarpa particolarmente importante è quella che protegge e sostiene il piede.
Quando si parla di trekking, dopotutto, è a questo che ci si riferisce: è un termine più chic per definire una lunga camminata. O, più precisamente, una escursione, e cioè un percorso esplorativo di uno specifico panorama, un bosco, un sentiero di montagna, o anche un sito culturale come potrebbero essere degli scavi archeologici. Insomma, si tratta di un’espressione piuttosto generica per intendere un percorso dotato di una sua finalità: la scoperta, oppure proprio il puro e semplice esercizio fisico.
Perché il trekking fa bene
Uno degli elementi distintivi tra una semplice camminata e una vera e propria escursione è che quest’ultima viene solitamente praticata in luoghi impervi. Boschi e foreste, sentieri montuosi, siti archeologici e percorsi prestabiliti come i cammini religiosi sono tutti ambienti dotati di irregolarità strutturali e ostacoli naturali, come radici, sassi, differenti altitudini e moltissimi altri. Ne consegue che lo sforzo fisico sia maggiore, e anche per buona misura. E in più, si tratta di un tipo di allenamento sistemico, omogeneo, in grado di contribuire alla formazione e il rassodamento del tono muscolare su più punti del corpo: glutei, cosce, polpacci e anche addominali.
Infine, è implicita anche l’azione di combustione delle calorie, altro elemento che contribuisce al dimagrimento e l’ottenimento di una forma migliore.
Un corpo più sano e più forte
Il trekking svolge azioni positive anche sulla chimica del corpo. Aumenta il battito del cuore, costringendolo a pompare più sangue e a produrre più globuli rossi: tale effetto si riscontra soprattutto in alta montagna, poiché l’aria è più rarefatta e il corpo deve mandare ancor più ossigeno ai muscoli, che scarseggia a quelle latitudini.
Inoltre, è scientificamente provato che migliori, soprattutto nei giovani, l’efficacia del sistema immunitario, sviluppando maggiormente le proprietà di termoregolazione del corpo, di modo da donargli una migliore resistenza ai malanni di stagione.
Fa bene alle ossa e al cuore, riducendo il rischio di patologie cardiovascolari. Alcuni studiosi sembrano concordare, inoltre, nel collegamento tra il trekking e un ridotto rischio di contrarre il diabete di tipo 2. Insomma, è un vero e proprio toccasana, sotto molti punti di vista.
Uno stato d’animo migliore
Poiché l’attività fisica stimola il corpo alla produzione di endorfine e serotonina, ovvero quelle sostanze chimiche che sono collegate al benessere e le emozioni positive nell’essere umano, il trekking è un rimedio naturale per alleviare stati emotivi negativi e patologie dell’umore.
Se si soffre d’ansia, stress o depressione, una escursione in alta montagna potrebbe aiutare moltissimo a sentirsi meglio, attivandosi e facendo vedere le cose da una diversa prospettiva. Inoltre, dà anche un supporto concreto contro l’insonnia, poiché la stanchezza di una lunga camminata metterebbe ko chiunque. L’effetto terapeutico sull’umore è indubbio: provare per credere.
Il piacere della scoperta
Per rendere l’esperienza quanto più appagante possibile, ripagando lo sforzo di un percorso impervio e faticoso con la bellezza di un panorama incredibile, la soddisfazione della scalata di una montagna, o l’apprendimento di nuove informazioni riguardo tempi e civiltà perdute, il trekking viene solitamente realizzato in luoghi particolari e dalla rilevanza naturale, storico-artistica o culturale.
Un bosco, una camminata di montagna verso una cima o un rifugio, un vasto scavo archeologico, come può essere un bene facente parte del patrimonio mondiale UNESCO: questi sono solo degli esempi di ottime destinazioni da scegliere per il trekking. La bellezza di un punto del mondo mai visto prima, la sensazione di stupore e meraviglia davanti i miracoli della natura o le opere maestose frutto dell’ingegno umano, sono tutte esperienze formative che caratterizzano l’escursionismo, e che riempiono l’animo sotto più punti di vista.
Si tratta di qualcosa difficile da spiegare e impossibile da comprendere, se non la si prova sulla propria pelle in prima persona. Insomma… non resta che andare all’avventura!