Fungo leccino: è commestibile? Dove cresce e proprietà

Fungo leccino: è commestibile? Dove cresce e proprietà

Il fungo leccino, chiamato anche fungo alberello, ha il nome scientifico di leccinum scabrum.

Appartiene alla famiglia delle boletaceae.

Il nome del fungo leccino fa riferimento alla parola latina leccinus.

In particolare questo termine indica l’habitat tipico del fungo leccino, mentre il termine scabrum fa riferimento alla granulosità tipica del gambo di questa specie di porcini leccini.

Il leccino fungo è chiamato anche leccinum aurantiacum.

Molti si chiedono se sia un fungo leccino commestibile.

Ed è proprio anche a questa domanda che cercheremo di rispondere in questa guida che abbiamo messo a punto, per spiegarti ancora di più le caratteristiche tipiche del fungo leccino.

Andiamo a vedere tutti i dettagli.

Le caratteristiche del fungo

Il fungo leccino è composto da un cappello che può arrivare anche fino a 15 centimetri di larghezza e a volte supera anche questa misura.

Nelle prime fasi della crescita, il cappello del fungo non è così largo, soltanto successivamente tende a diventare più piano.

La superficie della cuticola è liscia.

Il suo colore tipico può andare dal marrone più o meno scuro e a volte anche con tonalità giallastre.

Il suo bordo è regolare.

I pori del porcinello rosso sono piccoli e hanno una forma rotondeggiante.

I colori sono caratteristici, perché inizialmente sono di una colorazione sul bianco-grigio e poi, con il passare del tempo, assumo un colore bruno rosato.

Una caratteristica peculiare dei funghi leccini è costituita dal gambo, che è lungo, potendo raggiungere anche gli 8 centimetri, fino ad un massimo di 15 centimetri.

Il diametro del gambo di un fungo leccino è di circa 3 centimetri.

Le spore del fungo leccino hanno un colore giallo con sfumature più scure e hanno una forma allungata.

Il colore della carne è bianco sporco, anche se con il tempo può assumere una colorazione rosata.

Il suo odore è piacevole, davvero peculiare di questo tipo di fungo.

Il sapore è dolciastro ed è questa una caratteristica per la quale il fungo leccino viene particolarmente apprezzato dai consumatori.

Il fungo leccino è caratterizzato dalla presenza di tubuli, tipici della famiglia fungina di cui fa parte.

I tubuli sono bianchi nei funghi più giovani, ma diventano più scuri in quelli più maturi.

Una caratteristica peculiare è costituita dal fatto che, gradualmente con l’invecchiamento del fungo, i tubuli si allungano e diventano più prevalenti rispetto alla carne.

Sono comunque sottili e si possono togliere facilmente.

Funghi simili a questo sono i porcinelli grigi.

Le caratteristiche sembrerebbero simili, però le due tipologie si differenziano per l’habitat, ma anche per l’aspetto.

Il porcinello grigio, infatti, rispetto al fungo leccino, è diffuso soprattutto nei boschi con altri tipi di latifoglie e non a ridosso delle betulle.

Inoltre il fungo porcinello grigio ha un cappello più rugoso e una carne che tende ad assumere la colorazione grigia.

Questo fungo è commestibile?

Cerchiamo di rispondere adesso alla domanda che abbiamo posto all’inizio, ovvero se il fungo leccino sia commestibile.

A questo proposito dobbiamo dire che il fungo porcino leccino ha una carne commestibile.

Dobbiamo sottolineare comunque che dovrebbero essere consumati soltanto gli esemplari più giovani, per trovare una migliore consistenza.

In ogni caso dovresti avere cura di eliminare il gambo, perché potrebbe risultare piuttosto duro.

Gli esemplari più maturi non sono molto buoni, perché la carne diventa più molle e il sapore non è più così apprezzabile.

Sono molte per il leccino fungo le ricette a cui questo prodotto si presta, visto che si può cucinare trifolato, al forno o si può fare sott’olio.

Tuttavia sarebbe bene cucinarlo con metodi di cottura abbastanza lunghi, come per esempio quando si preparano delle pietanze in umido.

Se si hanno a disposizione soltanto funghi maturi, si possono ridurre in crema con il frullatore, in modo da rendere il sapore meno sgradevole.

L’habitat

Ma dove cresce il porcino di questo tipo?

Il fungo in questione si trova soprattutto nei boschi di betulle o comunque nei boschi di latifoglie, come per esempio i faggi.

Lo ritroviamo soprattutto nelle zone erbose o nelle aree che si contraddistinguono per la presenza di cespugli bassi.

Predilige soprattutto le zone aperte, anche quelle che si trovano ai margini del bosco.

È importante che la zona in questione non sia all’ombra.

Il fungo leccino cresce dall’inizio dell’estate fino alla stagione autunnale.

Le proprietà

Fra i funghi invernali commestibili, il fungo leccino bianco ha delle proprietà specifiche che non possiamo non tenere in considerazione.

Dal punto di vista nutrizionale, i grassi e i carboidrati sono contenuti in minime quantità.

Molti sono le vitamine, i sali minerali e le sostanze antiossidanti contenuti nel fungo leccino, che possono fare bene al nostro organismo.

Questo fungo, grazie alle sostanze che possiede, si configura come uno stimolatore del metabolismo e potrebbe essere molto importante anche per rafforzare il sistema immunitario.

Gli esperti raccomandano di non eccedere nel consumo per evitare eventuali problemi di reazione negativa da parte dell’organismo, come per esempio accade nel caso delle allergie.

Le ricette e la conservazione

Il fungo leccino è adatto a qualsiasi ricetta.

Per esempio puoi provare a cucinare questi funghi trifolati in padella, saltati con un po’ d’olio, aglio e qualche erba aromatica.

In questo modo non fai altro che esaltare il loro sapore e il loro profumo.

Puoi cucinare questi funghi anche imbottiti.

Si prestano bene a questo tipo di cottura, perché hanno un cappello abbastanza grande.

Puoi imbottirli con le verdure, con la carne, con il pesce o con il formaggio.

Puoi friggerli, per esempio dopo averli impanati passandoli nella farina e nell’uovo.

In questo caso diventano particolarmente croccanti.

Puoi utilizzarli per dare sapore ad alcune verdure, come i cavoli, oppure puoi metterli insieme ai sughi e alle zuppe o ricavarne un buon risotto.

Per quanto riguarda la conservazione, ricordati che li puoi conservare nel congelatore dopo averli cotti oppure dopo averli sottoposti ad un processo di essiccamento.

Non andrebbero mai consumati crudi, perché si potrebbe incorrere in alcuni sintomi piuttosto sgradevoli, come la nausea e dolori addominali.

Assicurati sempre di consumarli dopo averli adeguatamente cotti. Falli bollire nel brodo.

A volte, dopo averli tagliati, ti potrai accorgere che cambiano colore.

Si tratta comunque di qualcosa di normale, perché, una volta ridotti a pezzi, tendono ad assumere una colorazione più scura.

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