Il tema degli sprechi alimentari è molto di attualità. Infatti ci sono varie correnti di pensiero per quanto riguarda, a livello generale, il problema della perdita di cibo lungo la filiera produttiva. Anche l’Unione Europea si è interessata a questa problematica, facendo riferimento allo spreco alimentare che riguarda più da vicino i prodotti scartati dalla catena agroalimentare, che, pur essendo ancora commestibili, vengono destinati all’eliminazione. Ma quali sono le cause degli sprechi alimentari e a quali conseguenze può portare questo fenomeno? Vediamo di capirne di più al riguardo.
Le cause degli sprechi alimentari
Quello degli sprechi alimentari è un fenomeno molto complesso, che è possibile porre in rapporto con diverse cause. Queste ultime vanno trovate soprattutto nel corso della filiera produttiva. Per esempio anche nella fase di produzione e di trasporto possono subentrare delle problematiche.
Gli sprechi infatti spesso si verificano anche a causa di fenomeni naturali o per il subentrare di infezioni determinate dai parassiti. Questo per quanto riguarda la fase di produzione.
C’è poi un altro importante momento, che è quello del trasporto, nel quale intervengono molte problematiche che riguardano più direttamente il mercato globale. Infatti, nonostante le buone intenzioni, spesso si è poco abituati al consumo a chilometro zero.
Spesso nella fase dei trasporti gli sprechi alimentari si verificano per l’inadeguatezza dei mezzi o per la scarsa qualità del packaging.
Ci sono poi degli altri sprechi che sono più attribuibili ai distributori, ai commercianti e ai consumatori finali. Pensiamo per esempio a quando la frutta e la verdura, per le loro forme o perché sono parzialmente rovinate, vengono scartate e non messe direttamente sul mercato perché ritenute poco accattivanti. Spesso accade anche che molto cibo rimanga invenduto perché l’offerta supera la domanda.
Ci sono poi gli sprechi domestici, quando il cibo viene comprato e cucinato in quantità eccessiva e poi buttato perché avanza o perché è troppo rispetto ai bisogni della famiglia.
Quali sono le conseguenze
Tutto questo comporta delle conseguenze connesse direttamente agli sprechi degli alimenti. Ai nostri tempi da questo punto di vista esiste un vero e proprio paradosso, facendo riferimento agli ultimi dati forniti dalla FAO, secondo i quali circa 690 milioni di persone in tutto il mondo soffrono la fame.
Mentre da un lato si sperimenta l’eccesso del cibo, dall’altro si ha a che fare con la fame nel mondo, un problema di grosse dimensioni. È un fatto anche di giustizia sociale, che non bisogna sottovalutare.
Poi ci sono le conseguenze più correlate all’impatto che la produzione del cibo, spesso in maniera esagerata, ha sulle risorse naturali. Basti pensare in questo senso al fatto che produrre un’immensa mole di alimenti che vengono poi sprecati significa immettere nell’atmosfera gas nocivi che producono inquinamento. Non a caso infatti la filiera del cibo utilizza per la maggior parte i combustibili fossili.
Inoltre c’è da considerare il problema della produzione dei rifiuti, che poi devono essere smaltiti in maniera corretta. Anche i rifiuti alimentari nelle discariche producono dei gas, che contribuiscono a far aumentare l’effetto serra e quindi a rendere più forti i cambiamenti climatici.
Il problema non è affatto di soluzione semplice, perché si tratterebbe di invertire la tendenza soprattutto per ciò che riguarda i comportamenti collettivi che vengono messi in atto su scala mondiale.