Popper: i rischi per la salute

Popper: i rischi per la salute

Non è insolito definire come “droghe” anche elementi che, sebbene possano causare una sorta di dipendenza, producono effetti particolari. In realtà, ci si potrebbe stupire dell’uso che si faceva di queste sostanze fino a qualche decennio fa. Una di queste è il Popper, o per meglio dire i Popper, dal nome quasi simpatico e dagli effetti singolari.

Che cos’è Popper

Come indicato in questo blog, sono numerosi gli effetti che derivano dall’uso di questa sostanza, anche perché non si tratta affatto di un prodotto naturale, per cui bisogna stare molto attenti nell’utilizzarlo. CBDMania non tratta questi tipi di prodotti, perché, oltre al fatto che non sono naturali, hanno degli effetti negativi che devono essere sottolineati.

Con “Popper” ci si riferisce a un insieme di sostanze dette “nitriti”, il cui effetto vasodilatatore, con conseguente abbassamento della pressione sanguigna, ha fatto sì che venissero impiegati, a partire dall’800, nella cura dell’angina pectoris, malattia causata da uno scarso afflusso di sangue al cuore, e ai giorni nostri nel trattamento dell’avvelenamento da cianuro.

Come intuirete, con il passare del tempo l’assunzione dei Popper ha iniziato ad avere uno scopo più ricreativo che farmacologico: pare infatti che, inalando questo liquido trasparente, generalmente contenuto in piccole ampolle e dall’odore molto forte, si entri in uno stato di euforia o, come si usa dire nel gergo, “di sballo”, dovuto all’aumento della pressione intracranica, che però ha una durata di circa un minuto.

Questo fattore, unito al rilassamento dei muscoli anale e rettale, sembrerebbe influire anche sulla libido. Quindi dobbiamo usare molta prudenza riguardo ai Popper, così come nei confronti delle altre sostanze stupefacenti. È da specificare che, per la loro azione diretta sull’equilibrio psicofisico, un uso continuativo ed eccessivo porterebbe a conseguenze da non sottovalutare.

Gli effetti negativi più comuni causati da Popper

Come abbiamo accennato, la dilatazione dei vasi sanguigni nell’area cerebrale porta ad un aumento di pressione nella stessa, e uno dei sintomi maggiormente riscontrati dopo l’assunzione dei Popper, e si potrebbe dire anche il meno preoccupante, è proprio un intenso mal di testa.

Questo fenomeno si è anche rivelato responsabile di un aumento della pressione interna dell’occhio, con conseguenti dolori e problemi alla vista, e diversi studiosi hanno ipotizzato che l’assunzione di Popper possa portare allo sviluppo della maculopatia, patologia che colpisce la retina e che causa cecità.

Ovviamente, il sistema cardiovascolare non può non risentire degli effetti dei Popper, come dimostrano gli episodi di aritmia, tachicardia, ipotensione e calore diffuso lamentati da molti soggetti, uniti a sensazione di vomito, malessere generale e perdita di coscienza. In più, si è appurato che la tossicità di queste sostanze può provocare irritazioni e dermatiti in più zone del corpo.

È quasi scontato aggiungere che, in presenza di patologie cardiache, l’assunzione dei Popper è ancor più sconsigliata, specialmente se concomitante all’uso di farmaci antipertensivi, o che sono mirati ad agevolare l’eccitazione sessuale.

Quando i Popper diventano letali

Arrivati a questo punto, dovreste aver compreso quanto possa dimostrarsi pericolosa questa sostanza, tanto da condurre anche persone in buona salute a condizioni irreversibili. Ad esempio, i Popper sono in grado di modificare la struttura dell’emoglobina, la proteina incaricata di trasportare l’ossigeno ai tessuti corporei, generando il rischio di morte per arresto cardiaco.

Inoltre, trattandosi di sostanze psicotrope, è possibile andare in contro a psicosi e coma se assunte in dosi abbondanti, ed è stato scientificamente provato che i nitriti possano, per via di alcune trasformazioni chimiche, diventare cancerogeni.

Probabilmente, vi starete chiedendo se sia possibile raggiungere un’overdose da Popper: la risposta è sì, per via dello stato di confusione in cui molti versano. Per finire, è necessario ricordare che anche un uso moderato ma costante può, alla lunga, rivelarsi controproducente e portare il soggetto ad una dipendenza da cui sarà difficile uscire.