Fitte alla vagina: sintomi, cause e possibili rimedi

Fitte alla vagina: sintomi, cause e possibili rimedi

Le fitte alla vagina rappresentano un disturbo molto fastidioso, che può presentarsi sotto forma di dolore anche nella parte intorno alla vulva, l’area più esterna della zona genitale femminile.

Il problema può presentarsi senza un motivo apparente e spesso le pazienti potrebbero descrivere questa condizione dolorosa anche con sintomi relativi ad irritazione e alla presenza di bruciore nell’area interessata dalle fitte alla vagina.

A volte il dolore può essere così intenso da impedire alle donne di restare sedute per lungo tempo o di avere dei rapporti intimi.

I sintomi in questione potrebbero avere una durata molto estesa nel tempo, arrivando anche a diversi mesi.

Ma in cosa consiste questa condizione nello specifico, il cui termine tecnico è vulvodinia?

Si tratta di un dolore cronico che può assumere differenti forme in base all’area in cui si manifesta.

Ad esempio si può trattare di una forma localizzata, che è quella che si riscontra con maggiore frequenza e che riguarda un’area del corpo specifica, come il clitoride.

C’è anche una vulvodinia generalizzata, con dolore e sintomi che si estendono in un’area più vasta, come quella anale.

Esiste poi la vestibolodinia, che interessa nello specifico l’area d’ingresso della vagina.

È importante in queste condizioni, anche se si verificano dolori al basso ventre, sentire tempestivamente il parere del medico di fiducia.

Non bisogna provare imbarazzo, perché si tratta di un problema molto diffuso, per il quale di recente sono state scoperte nuove terapie che potrebbero costituire un valido aiuto per alleviare il fastidio, che a volte, come abbiamo specificato in precedenza, potrebbe avere una durata molto estesa nel tempo ed essere presente anche per diversi mesi.

Sintomi delle fitte nell’area genitale

Le fitte alla vagina costituiscono uno dei sintomi principali di questo problema, che si manifesta anche con prurito, bruciore ed irritazione.

Tra gli altri sintomi che le donne possono provare in presenza di fitte alla vagina ci sono la secchezza, il gonfiore dell’area interessata dal problema e il dolore nel corso dei rapporti.

La sensazione dolorosa può essere presente in diverse situazioni, anche quando si esercita una pressione sull’area della vulva.

In particolare si potrebbe verificare un peggioramento dei sintomi dolorosi nel corso dell’attività fisica, quando si assume una posizione sdraiata oppure in seguito alla minzione.

In alcuni casi il dolore potrebbe scomparire in modo spontaneo anche dopo diverse settimane, mesi o anni.

Non sempre si ha il gonfiore dell’area genitale.

Infatti il tessuto della vulva in gran parte dei casi può risultare con il suo consueto aspetto.

Possibili complicazioni causate dalle fitte

Le fitte alla vagina possono essere veramente fastidiose e causare delle complicazioni rilevanti, anche a livello psicologico.

In molti casi infatti si potrebbe verificare una riduzione dei rapporti intimi o delle relazioni sociali, con conseguenti problemi che riguardano la sfera dell’emotività.

Le donne afflitte da questa condizione possono soffrire, come complicanze delle fitte alla vagina, di disturbi del sonno, di ansia, di depressione e in generale di un peggioramento della qualità della vita.

Cause del dolore alla vagina

Non si conoscono le cause che potrebbero essere alla base nello specifico delle fitte alla vagina.

Molte volte le donne che soffrono di questo problema non cercano l’aiuto di uno specialista oppure non ricevono una diagnosi adeguata che possa costituire un valido modo per risolvere il problema in modo tempestivo.

Per questo non è possibile quantificare l’entità del disturbo e l’incidenza che il problema possa avere in generale nelle donne che hanno un’età compresa fra 18 e 64 anni.

Esistono però dei fattori di rischio che potrebbero contribuire, secondo quanto sostengono gli esperti, all’insorgenza del problema.

Tra questi possiamo ricordare:

  • l’ipersensibilità nell’area interessata dal disturbo determinata da un’infezione o nello specifico dalla candida;
  • la debolezza dei muscoli del pavimento pelvico;
  • la presenza di lesioni ai nervi nell’area vulvare;
  • gli sbalzi ormonali;
  • una reazione anomala delle cellule a delle condizioni ambientali;
  • una quantità alta di sostanze che possono causare la presenza di infiammazione;
  • un livello aumentato di densità delle fibre dei nervi nell’area vulvare.

È stato riscontrato anche, secondo recenti ricerche, che diverse pazienti che soffrono di questo problema potrebbero aver sofferto in precedenza di candida in maniera ricorrente o di vaginiti.

Le fitte alla vagina, identificate come un dolore cronico vulvare, potrebbero essere determinate nello specifico anche da altri fattori, come i fibromi uterini, la dermatite da contatto, infezioni che sono trasmesse per via sessuale, la fibromialgia, l’endometriosi o la sindrome dell’intestino irritabile.

Quando parlarne con il medico

In caso di fitte alla vagina non bisogna sempre allarmarsi, anche perché si tratta di un problema molto diffuso e comune nelle donne.

È da notare però che in moltissimi casi le pazienti non si rivolgono ad un consulto con il medico di fiducia o con un ginecologo.

Sarebbe però davvero importante cercare di analizzare il problema, per trovare la possibile causa che sta alla base del disturbo.

I sintomi, infatti, potrebbero indicare la presenza di un disturbo alla base, per il quale potrebbe essere necessario trovare una terapia adeguata.

Pensiamo ad esempio alla possibilità della presenza della candida, di infezioni determinate da batteri, di problemi alla cute o di malattie come il diabete.

È importante quindi rivolgersi all’aiuto di uno specialista, che possa effettuare nel giro di poco tempo una diagnosi adeguata e che possa così approfondire con noi il motivo che potrebbe essere alla base delle fitte alla vagina.

Diagnosi delle fitte dolorose

Solitamente la diagnosi di vulvodinia viene effettuata procedendo per esclusione, mettendo da parte eventuali altre cause che potrebbero determinare dolore alla vagina.

In particolare il medico può procedere a diagnosticare il problema escludendo la presenza di malattie della pelle oppure di infezioni.

È importante la visita ginecologica. Il medico potrà esaminare i genitali, per riscontrare eventuali infezioni.

Anche se l’esame non permette di trovare visivamente infezioni, potrebbe essere consigliato il prelievo di un campione di cellule, per ricercare una vaginosi batterica o la candida.

Il medico potrebbe anche utilizzare un tampone per il prelievo delle cellule nell’area in cui la donna avverte la sensazione dolorosa.

Tra gli altri strumenti diagnostici c’è anche il cosiddetto test del cotton-fioc.

Lo specialista può procedere all’analisi dell’area interessata dal dolore appoggiando un cotton-fioc e analizzando le fitte avvertite dalla paziente, per valutare il grado di intensità.

Spesso le donne che soffrono di questo problema spiegano di sentire un dolore molto intenso al tocco del cotton-fioc, proprio come se si verificasse l’azione della lama di un coltello.

Il medico può consigliare anche i dosaggi ormonali o la biopsia, per cercare di trovare una causa che determina la condizione dolorosa nella paziente.

Inoltre l’esperto valuterà anche la storia clinica della donna, anche con apposite domande, alle quali sarà compito della paziente rispondere con accuratezza per garantire la buona riuscita del processo di diagnosi.

Solo in questo modo, con l’analisi dei sintomi, il medico potrà farsi un’idea ben precisa del problema.

Rimedi per il dolore alla vagina

Molto spesso potrebbe essere necessario combinare diversi rimedi per trovare sollievo dal dolore.

Per risolvere il disturbo delle fitte alla vagina infatti potrebbero essere necessari anche diversi mesi.

Non esiste inoltre una cura che possa essere risolutiva per tutte le pazienti.

Farmaci per il dolore

Uno dei rimedi consiste nella somministrazione di farmaci, che dovranno necessariamente essere prescritti dal medico di fiducia o da uno specialista ginecologo.

Si tratta nello specifico di farmaci antinfiammatori, di anestetici o di cortisonici, che possono essere somministrati con apposite iniezioni.

Contro il prurito il medico potrà consigliare gli antistaminici.

Per ridurre la sensazione di dolore inoltre l’esperto potrà prescrivere antidepressivi triciclici oppure degli anticonvulsivanti.

Biofeedback

Si tratta di una tecnica molto interessante, che permette alle donne di usufruire di una sensazione di rilassamento, che potrebbe essere necessaria per ridurre la sensazione di dolore.

Grazie a questo sistema i muscoli dell’area pelvica possono ottenere un benefico rilassamento, riducendo le contrazioni che sono alla base del dolore cronico.

Intervento chirurgico

Non è un metodo ormai più utilizzato, quindi solo raramente viene preso in considerazione.

Consiste nella possibilità di rimuovere, attraverso un intervento chirurgico, la pelle dell’area interessata dal disturbo, per alleviare la sensazione dolorosa in alcune pazienti.

Consigli pratici per alleviare le fitte dolorose

I sintomi che determinano una sensazione di dolore alla vagina e in generale nell’area dei genitali possono essere ridotti seguendo alcuni consigli pratici che riguardano in particolare lo stile di vita da adottare quotidianamente.

Ecco alcune soluzioni pratiche da adottare ogni giorno:

  • non indossare biancheria stretta, perché quest’ultima potrebbe causare un blocco della circolazione dell’aria nella zona genitale, determinando un aumento dell’umidità e della temperatura. È fondamentale portare biancheria intima di cotone e di colore bianco, per permettere la traspirazione dell’aria;
  • può essere utile applicare sull’area interessata dal dolore una borsa dell’acqua fredda, anche se bisognerebbe parlarne prima con il medico;
  • non indossare pantaloni stretti;
  • non effettuare bagni con acqua troppo calda, che potrebbe aumentare la sensazione di prurito;
  • è opportuno non praticare attività fisica o sport che possano causare irritazione all’area genitale, come il ciclismo;
  • è fondamentale lavare con cura l’area genitale, utilizzando l’acqua corrente, passando in seguito un asciugamano con delicatezza senza strofinare energicamente;
  • dopo il lavaggio è opportuno utilizzare una crema emolliente, per mettere a punto una vera e propria barriera di protezione.

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