Il suo nome deriva dal greco e significa “albero rosa”, ed è facile intuire il perché di questo nome: i fiori di questa pianta sono per lo più rosa ma possiamo trovarla anche in altri splendidi colori come il bianco, rosso, viola.
Si usa regalarla il giorno della festa della mamma, probabilmente perché nel linguaggio dei fiori il suo simbolo è quello della femminilità.
È una pianta che si può tenere sia all’esterno sia in casa: infatti può essere coltivata in piena terra, in giardino o in vaso e quindi nei nostri appartamenti.
È una pianta ornamentale quindi da mostrare su davanzali, terrazzi o in vasi sospesi.
Con lo sbucare e il crescere dei fiori, acquisirà la caratteristica forma a cespuglio colorato, molto bello da vedere.
Questo spettacolo sarà visibile con la fioritura che avviene in primavera.
Bisogna però prestare molta attenzione a dove decidiamo di posizionarla in casa poiché è una pianta molto sensibile ed ogni situazione di stress le comporterà delle conseguenze come ad esempio la caduta precoce delle foglie o il loro ingiallimento.
Per questo prediligiamo un luogo che non sia né troppo caldo né asciutto e a tal fine ci può essere utile effettuare spesso ricambi di aria nella stanza in cui la teniamo.
Per fare in modo che abbia sempre la giusta idratazione, possiamo nebulizzare dell’acqua sulle foglie, facendo attenzione a non bagnare anche i fiori che sono molto più fragili ed è per questo che utilizziamo questa procedura soprattutto quando la pianta non è in fiore.
Inoltre, non posizioniamola dove potrebbe essere colpita da correnti di aria e vento o “toccata” dal freddo invernale perché questo potrebbe comportare la caduta delle foglie o addirittura la morte della pianta.
Bisogna anche scegliere una zona con una giusta esposizione di luce, molto luminosa e fresca ma non a diretto contatto con i raggi solari.
Coltivazione e irrigazione
Per la coltivazione in vaso è necessario utilizzare un terriccio con ph inferiore a 6.5, ricco di ferro e senza calcare che potrebbe comportare la caduta delle foglie o l’ingiallimento delle stesse.
Ricordiamo che il terriccio deve essere sempre bagnato e umido ma non zuppo, così da evitare ristagni idrici che porterebbero a marciumi delle radici.
Utilizziamo anche concimi liquidi che apportano tutti i nutrienti di cui ha bisogno.
È necessario irrigare giornalmente (costantemente da marzo ad ottobre) con acqua piovana (preferibilmente) e non acqua del rubinetto poiché il calcare contenuto in essa potrebbe comportare una variazione del ph del terreno.
Un trucco per poter utilizzare comunque l’acqua del rubinetto è quello di diluire ogni 10 litri di acqua con un cucchiaio di aceto di vino bianco da tenere in soluzione per un’intera notte; questa miscela può essere versata il giorno dopo (senza mescolarla) nel terriccio, così da non avere alterazioni del ph del terreno.
Bisogna rinvasare le azalee dopo la sfioritura: se il vaso che contiene la pianta quando l’abbiamo acquistata è troppo piccolo bisogna procedere con questa tecnica spostando la pianta in un vaso in argilla più grande con del nuovo terriccio (preferibilmente facendo una pacciamatura, ad esempio unendo la terra alla sabbia così da avere un miglior drenaggio), facendo sempre attenzione al ph e poi irrigare.
La procedura del rinvaso non va fatta se la pianta è in fiore, infatti, bisognerà attendere la completa sfioritura per farlo.
Poiché non vanno bene concimi normali o ricchi di azoto, sarà opportuno scegliere un fertilizzante adatto a piante acidofile, ricco di ferro e senza calcare, in forma granulare o liquida e bisognerà concimare dalla primavera all’autunno mensilmente.
Attenzione alle malattie e ai parassiti
Bisogna anche prestare attenzione alle malattie o ai parassiti che potrebbero colpire la nostra pianta: i funghi e le muffe sono una minaccia soprattutto per le foglie e sono essenzialmente dovuti a ristagni idrici.
Oppure i parassiti quali il ragnetto rosso e le cocciniglie: queste ultime provocano macchie scure sul fusto e sulle foglie delle azalee, quindi possiamo rimuovere questo parassita utilizzando batuffoli di cotone imbevuti di alcool.
Se la nostra pianta scolorisce, evidentemente c’è stata un’alterazione del ph del terreno.
Se invece la pianta sfiorisce, dobbiamo procedere a rimuovere tutti i fiori ed anche i peduncoli così da preservare la bellezza e la salute della nostra pianta che è una delle piante più longeve al mondo (addirittura può arrivare a vivere 100 anni).
La cosa che ci fa più piacere di questa pianta, oltre alla bellezza dei suoi fiori, è che da sempre è una delle migliori da tenere in casa poiché aiuta a depurare l’aria del nostro appartamento.
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